10 Luglio 2019 “In viaggio con Federicuccio”

Un’esperienza che tutti dovrebbero provare almeno una volta nella vita.

Simone “Federicuccio” Talone è il nostro percussionista, oltre che esserlo di Neri Marcorè e dello Gnu Quartet. Io l’ho conosciuto quando abbiamo fatto insieme “Risorgimarche” manifestazione organizzata da Neri Marcorè nel 2017.

Con Francesco De Gregori, dopo aver suonato quasi due anni senza la batteria abbiamo incominciato a sentire la mancanza di un sostegno ritmico, non della batteria ma di un supporto percussivo, soprattutto nei brani più mossi. Federicuccio è stata una grande scoperta perchè non è propriamente un percussionista e neanche un batterista, ma il giusto compromesso tra le due cose; porta il tempo come un batterista e sa “colorare” come, anzi meglio, di un percussionista.

Detto questo rimane l’incognita del suo soprannome: “Federicuccio”.

Ho cercato di approfittare quindi del viaggio che abbiamo fatto insieme da Stupinigi a Marostica per saperne di più, ma non sono riuscito nel mio intento, perchè è pur vero che parla molto, ma solo di ciò di cui vuole parlare lui. Ogni tentativo da parte mia di avvicinarmi all’argomento è stato da lui dribblato con maestria da politico navigato.

Quale mistero si nasconde allora dietro il soprannome Federicuccio?

La ricerca…

Ho iniziato allora delle ricerche in rete, e qualcosa ho trovato.

Il nome originario era Federico comunemente contratto in Fred.

L’origine è molto antica, ma fin dai tempi più remoti si delineavano le caratteristiche che poi hanno contraddistinto la genia. Infatti pare che Fred sia stato uno dei primi scopritori degli strumenti a percussione, come si può vedere da questo rupestre di età non ancora stabilita:

Fra l’altro pare, ma non è stato ancora accertato, che anche i Guglielminetti già fossero presenti all’epoca.

Nel corso dei secoli il nome Fred subì innumerevoli variazioni, fino ad apparire nel 1830 a Scarborough nella persona di Sir Frederic Leighton, (Scarborough3 dicembre 1830 – Londra25 gennaio 1896) I barone Leighton, scultore e pittore inglese all’epoca dei preraffaelliti.

I discendenti del barone Federic, caduti poi in disgrazia in circostanze misteriose, dovettero fuggire dall’Inghilterra rifugiandosi in Italia, precisamente ad Artena.

La leggenda racconta che i bambini di questa famiglia a differenza degli altri della stessa età, non si sa per quale strana ragione, non riuscissero a separarsi dal ciuccio neanche in età adulta, sostituendolo a volte, in caso di necessità, con il pollice della mano sinistra.

Nel corso degli anni quindi il nome Frederic, in seguito a questa bizzarra caratteristica, diventò: “Federic ciuccio”, che tramandato poi di padre in figlio diventò definitivamente: “Federicuccio”.

Di seguito un raro esemplare di “Federicuccio” dei giorni nostri:

24 Giugno 2019 “GSO”

Un messaggio per tutti gli amici della Gaga Symphony Orchestra:

In occasione dei concerti non abbiamo mai l’opportunità di parlare, di conoscerci meglio, di scambiarci le reciproche sensazioni. Sono convinto che per chi ci legge sarebbe interessante conoscervi meglio singolarmente e conoscere le vostre emozioni e, perchè no, anche qualche episodio buffo della vostra vita in tour. Sono sicuro che abbiate molto da raccontare, anche se abbiamo appena iniziato!

I concerti visti dal…basso

I concerti visti dal basso non sono niente male vero? Sia sul palco che in platea. Se avete voglia di raccontarmi i vostri momenti più belli vissuti durante i nostri concerti, potete farlo anche su Instagram, Facebook, Twitter o LinkedIn. L’importante è che usiate l’hahstag #iltourvistodalbasso e che il post sia pubblico. Sarà un piacere leggervi e condividere le vostre emozioni. Selezionerò alcuni dei vostri post e li condividerò sul blog e sui miei canali e poi… E poi chissà: qualche sorpresa me la inventerò.

Intanto vi racconto io un breve aneddoto di vita in tour.

Durante il “Vivavoce Tour 2015”, alla fine di un concerto andammo a mangiare in un ristorante che ci avevano prenotato gli organizzatori e come sempre, tra una parola e l’altra, tra una bottiglia e l’altra, si fece un po’ tardi. Ad un certo punto Stefano Parenti che era l’unico sobrio del suo equipaggio decise di andare a prendere la macchina. A quel punto uscimmo tutti, alcuni per fumare, altri per continuare a parlare. Era estate, quindi c’era ancora parecchia gente in giro, chi seduto sugli scalini del ristorante, chi in macchina ad ascoltare la musica, dopo pochi minuti Lucio Bardi vide arrivare la Mondeo grigia, salutò tutti e salì in macchina, “andiamo” disse, poi visto che la macchina non si muoveva, si voltò verso il conducente “Beh? Dai che ho sonno!” Il signore che era alla guida lo stava guardando con aria terrorizzata. “mi scusi!” disse Lucio, mentre scendeva frettolosamente, rosso in viso e sommerso dalle nostre risate. Stefano che era arrivato già da un po’ e si era fermato appena dietro la Mondeo grigia sulla quale Lucio era salito, aspettava di vedere come sarebbe andata a finire, con le lacrime agli occhi dal ridere.

#iltourvistodalbasso

8 Maggio 2019 “Melting pot”

Come elementi molto diversi tra loro possono convivere in armonia

 

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Oggi con Stefano Cabrera (Gnu Quartet) autore delle partiture per l’orchestra, abbiamo lavorato alla verifica degli arrangiamenti per inserire le parti relative alla Band, cercando di trovare il giusto equilibrio fra i nostri strumenti, gli GQ e la Gaga Symphony Orchestra.

Di grande aiuto è stato l’intervento di Ginetta (Xhineta) che ci ha garantito la buona riuscita del progetto con i suoi preziosi scodinzolamenti.

Nei prossimi giorni manderò i files digitali alla Band, per permettere loro di famigliarizzare con i nuovi arrangiamenti e parallelamente Stefano manderà le partiture per l’orchestra al nostro direttore: Simone Tonin.

Sarà un concerto strepitoso!

5 Maggio 2019 “Il Summit”

Era importante fare questa riunione, per cominciare a conoscerci e valutare insieme le problematiche.

Sono quindi partito da Peve alle 11:00 e sono arrivato a Milano alle 13:30, l’appuntamento era alle 15:00, ma dovrete anche voi farci l’abitudine con la mia gestione degli appuntamenti! In ogni caso questo mi ha permesso di mangiare qualcosa prima della riunione.

Quando sono arrivato al Winston Palace, luogo dell’appuntamento, c’erano fuori a fumare: Francesco, Chips, Moka, Giovanni Chinnici, Fenia Galtieri e Francesca Bevilacqua di Friends&Partners.

Il Capo era rilassato e ansioso di iniziare la riunione, come tutti noi. Con me c’era Stefano degli GQ.

Infine, puntualissimo è arrivato anche Simone Tonin, il nostro direttore d’orchestra. Ci siamo quindi trasferiti in una sala riservataci per la riunione e siamo partiti subito ad analizzare le problematiche relative alla sistemazione sul palco delle 50 persone dell’organico. Fenia ci ha portato tre tipologie di progetti realizzati in 3D da diverse angolazioni. Dopo aver valutato attentamente tutte le possibilità, dai diversi punti di vista, abbiamo deciso per una quarta opzione che risponde a tutti i requisiti, tecnici ed estetici. Vorrei entrare più nel dettaglio, ma farlo vi rovinerebbe la sorpresa. A cose fatte, più avanti vi mostrerò i progetti valutati e via via modificati, partendo da un primo mio disegno scarabocchiato su un tovagliolo.

Poi abbiamo affrontato un altro problema di cui ancora non posso scrivere, perchè ancora non si sa se andrà in porto. Nei prossimi giorni, non appena ne avrò conferma, vi spiegherò di cosa si tratta.