Intercom.
In questo tour ogni musicista è dotato di auricolari che permettono di avere un ascolto ottimale di tutti gli strumenti, solo Francesco usa i monitor a terra.
Per ogni evenienza abbiamo un sistema di intercom che permette al Direttore a Stefano Cabrera e a me di comunicare con tutti solo in cuffia, questo allo scopo di fronteggiare immediatamente qualsiasi cambiamento.
E infatti puntualmente qualche imprevisto si verifica!
Tutti quelli che conoscono Francesco De Gregori sanno che lui spesso cambia qualcosa, ma un conto è essere in quattro ad accompagnarlo, un’altro conto è farlo in cinquanta. Noi della band conosciamo bene le canzoni, ma soprattutto conosciamo bene lui, quindi siamo sempre vigili e non appena succede qualcosa tipo: qualche misura in meno o in più di introduzione, o magari addirittura una strofa in meno, sappiamo già dove andare a parare e tutto risulta fluido come se fosse stato deciso e provato così. Ma tutt’altro discorso è quando quarantaquattro musicisti, direttore compreso, devono leggere una partitura!
A quel punto il direttore, quando è uno sveglio come Simone Tonin, deve capire subito cosa è stato modificato e comunicare a tutta l’orchestra da quale punto tagliare e da quale punto riprendere. Quindi nell’interfono a volte si sentono cose come: “violini e viole saltare a 32, per gli ottoni entrare a 42, celli 34”. L’altra sera ad un certo punto, non ricordo cosa fosse successo, in cuffia ho sentito: “A” e per un attimo ho pensato che Simone si fosse fatto male! In realtà si trattava di riprendere tutti dalla parte contrassegnata con la lettera “A”.
Finora è andato tutto bene tanto da risultare divertente, grazie appunto alla bravura di Simone e dei ragazzi dell’orchestra che lo seguono con la massima concentrazione.
Operazioni di salvataggio, queste, degne delle migliori ONG, al punto che da oggi per me la Gaga Symphony Orchestra è diventata la “FDG Watch”
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